Problem Avoiding invece di Problem Solving

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Come l’esperienza per l’applicazione del GDPR può portare ad un mutamento di prospettiva nel management aziendale.

L’Importanza del Problem Avoiding nel contesto lavorativo

È sempre inserita nei curricula, nonché richiesta in molte offerte di lavoro, la capacità di problem solving, vale a dire la skill di saper di identificare, analizzare e risolvere efficacemente i problemi quando questi si presentano.

Identificazione della criticità, analisi, generazione di soluzioni, monitoraggio del processo e, infine, definitiva risoluzione. A quale azienda non piacerebbe disporre di simili figure professionali al proprio interno?

Del resto, nei colloqui di lavoro, è ancora comune che i recruiter chiedano ai candidati se possiedono capacità di problem solving. Tuttavia, questo approccio appare errato e anacronistico anche perché si potrebbe ingenerare in sospetto che l’azienda sia frequentemente chiamata a risolvere problemi o che al proprio interno siano frequenti criticità che possono incidere anche sull’ambiente di lavoro.

Spesso si trascura, se non addirittura si dimentica, la circostanza che quella del problem solving è un’abilità che viene impiegata solo dopo che il problema si è manifestato, magari causando danni significativi a un processo aziendale o al funzionamento di un’intera impresa. Non sarebbe preferibile che il problema non si presentasse affatto?

Per saperne di più > Risk Analysis: la necessità di un continuo monitoraggio dell’impresa e la protezione dei dati

Problem Avoiding come chiave del successo

Perché, quindi, non cambiare l’approccio e cercare candidati e figure professionali che abbiano capacità di problem avoiding?

Gli ostacoli e i rischi sono connaturati per un’azienda e possono toccare ognuno dei suoi elementi e cicli di produzione. Inevitabile pertanto che, prima o poi, un imprenditore debba confrontarsi con un problema nell’approvvigionamento di risorse o in un ciclo produttivo; in una criticità degli impianti o in contestazioni con i propri clienti fino alle questioni interne con il personale.

Meglio, quindi, ad esempio, avere un contratto ben costruito che prevenga i contenziosi o fidarsi delle vecchie strette di mano di una volta successive all’accettazione di un preventivo? Meglio investire in costanti ricerche di mercato e monitorare la concorrenza o doversi trovare all’improvviso a dover affrontare una rivoluzione totale del proprio settore?

In tal senso l’esperienza del GDPR appare utile e dovrebbe insegnare alle aziende che la predisposizione di una struttura di protezione ben strutturata, in tutti i suoi elementi, anche se all’apparenza poterebbe apparire esclusivamente come un costo, alla resa dei conti si rivela un proficuo investimento per la salvaguardia del benessere e della continuità aziendali.

Gestione dei rischi

Meglio avere un GDPR a norma o passare intere giornate a ovviare le criticità e le falle del sistema magari dopo che è arrivata una sanzione del Garante insieme ad un provvedimento correttivo?

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Meglio avere un reparto Research and Development che monitori gli umori del mercato o vedersi scavalcare dalla concorrenza che, per prima, ha adottato una nuova tecnologia o promosso sul mercato nuovi prodotti?

In particolare, per quanto riguarda le possibile problematiche a livello legale il problem avoiding dovrebbe essere una priorità assoluta. I costi e le lunghezze dei contenziosi sono notori e ogni imprenditore è consapevole del rischio che può derivare da un mancato pagamento o dalle difficoltà che potrebbe affrontare un cliente.

Non dimentichiamo, inoltre, che per l’impresa oggi la predisposizione di una struttura e di processi confronti con il dettato dell’art. 2086 Codice civile modificato, è un dovere la cui inosservanza può portare serie conseguenze.

Infine, ricordiamo due numeri importanti con cui ogni impresa, nel mercato globale, deve confrontarsi.
Sono i numeri 14 e 205. Si tratta del numero di nazioni che hanno partecipato alle prime Olimpiadi dell’era moderna, nel 1896, quando i trasporti e le comunicazioni non erano quelli attuali, e quelli che erano presenti all’edizione di Tokyo 2020.
Possibile che un’azienda, oggi, non riesca ad avere un cliente, un partner, un fornitore, una connessione, con altre 204 nazioni al mondo? Il negozio sotto casa vende birra cinese e belga, frutta esotica e asciugamani svedesi.

Anche questo fa parte di una programmazione volta al problem avoiding.